CENTRO INCONTRI DIPLOMATICI

Fe.N.Co. (Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia)  Distretto Lombardia e Area Metropolitana di Milano

AFRICA 

SUBSAHARIANA



IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE TRA ECONOMIA E PROSPETTIVE FUTURE

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La cooperazione tra i popoli è lo spirito che anima

la crescita e lo sviluppo della Società

e fa grande la Cultura e la Storia di un Paese

L’Africa Subsahariana Meeting è il primo evento che si

tiene nella Pianura Padana.

È una giornata di studi e di confronto tra la Diplomazia africana e le imprese.

È una opportunità di condivisione di strategie,

di relazioni e di informazioni mirate allo, sviluppo e alla crescita dei singoli Paesi.

 

ANGOLA, BENIN, BOTSWANA, BURKINA FASO, BURUNDI, CABO VERDE, CAMERUN,CIAD, COMORE, REPUBBLICA DEL CONGO, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, COSTA D’AVORIO, ERITREA, ETIOPIA, GABON, GAMBIA, GHANA, GIBUTI, GUINEA, GUINEA BISSAU, GUINEA EQUATORIALE, KENYA, LESOTHO, LIBERIA, MADAGASCAR, MALAWI, MALI, MAURITANIA, MAURITIUS, MOZAMBICO, NAMIBIA, NIGER, NIGERIA, REPUBBLICA  CENTRAFRICANA, RUANDA, SAO TOME’ E PRINCIPE, SENEGAL, SEYCHELLES, SIERRA LEONE, SOMALIA, SUD AFRICA, SUD SUDAN, SUDAN, SWAZILAND, TANZANIA, TOGO, UGANDA, ZAMBIA, ZIMBABWE

Intervento del Ministro Plenipotenziario Leonardo Bencini

Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo

Ministero degli affari esteri

e della cooperazione internazionale

Il tempismo di questa conferenza è quanto mai felice. Domani si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione, in vista della quale venerdì scorso si è tenuto al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale un evento internazionale dal titolo “Il valore della tradizione: saper innovare senza sprecare”. Durante questo evento sono stati trattati i temi prioritari della lotta alla fame, della diffusione di una corretta alimentazione e di una produzione agro-alimentare sostenibile. Questa settimana si terrà a Roma la Italia-Africa business week e tra dieci giorni la Seconda conferenza ministeriale Italia-Africa alla Farnesina. Sempre nei prossimi giorni si svolgerà a Roma anche il Festival della diplomazia, ricco di eventi diversi dei quali dedicati ai temi della cooperazione e all’Africa. In questo contesto verrà presentata Exco 2019, la prima fiera della cooperazione, che si terrà a Roma l’anno prossimo dal 15 al 17 maggio. Ve la segnalo perché sarà un’occasione unica per mettere insieme gli attori della cooperazione internazionale provenienti da tutto il mondo: non solo rappresentanti dei governi, della società civile, delle organizzazioni non governative, ma anche del mondo imprenditoriale. Anche in questa ottica la scelta della venue di oggi è quanto mai appropriata: tenere un evento come questo presso la Camera di commercio di Cremona lancia un messaggio molto chiaro, che il mondo dell’impresa deve essere coinvolto a pieno titolo nelle attività di cooperazione allo sviluppo.

 

Si è da tempo compreso che l’approccio tradizionale alla cooperazione allo sviluppo non è di per sé sufficiente a innescare una crescita sostenibile. Occorre sempre di più sviluppare gli investimenti privati e, per quanto riguarda l’Italia, offrire opportunità al diffuso tessuto di piccole e medie imprese per fare affari con potenziali partner africani, trasferire tecnologie, creare opportunità di impiego insieme. Credo che vi sia ampio spazio per una simile strategia.  

 

Il pieno coinvolgimento del settore privato è del resto coerente con il nuovo approccio alla cooperazione, fatto proprio dall’Italia con la legge 125/2014 di riforma del settore. Si è infatti dato vita a un sistema integrato in cui tutti gli attori interagiscono per rafforzare l'impatto delle azioni e garantire l'efficacia degli interventi. In prospettiva, gli obiettivi fissati dalla legge dovranno essere perseguiti in misura sempre più coerente e unitaria, valorizzando le diverse competenze del sistema italiano di cooperazione. Mi riferisco, in particolare, a tutte le forme ed espressioni del mondo della cooperazione territoriale e della società civile, realtà che rappresentano, forse nel modo più autentico, la vera ricchezza della cooperazione italiana, nonché uno dei suoi maggiori punti di forza.

 

La cooperazione italiana, attraverso i progetti che finanzia, è animata dalla ferma convinzione che soltanto agendo attivamente nel campo dell’istruzione e della formazione si potranno creare adeguati sbocchi occupazionali per i giovani in grado di assorbire la crescita demografica. Istruzione e formazione che devono affiancare – senza sostituirli - settori tradizionali ma non meno rilevanti come l’agricoltura, con particolare allo sviluppo riferimento alle filiere produttive. In tal senso occorre anche riconoscere la rilevanza delle attività di sostegno al settore privato, segnatamente per quanto riguarda piccole e medie imprese e accesso al credito. Rimane poi importante l’impegno per il miglioramento di altri servizi di base, come la sanità e la gestione delle risorse idriche, oltre alla promozione delle tematiche di genere, quale fattore di crescita equilibrata delle società e di affermazione dei diritti umani.  Tutti questi interventi e altri  concorrono a sostenere la vocazione imprenditoriale e il desiderio di innovare dei cittadini africani; a creare opportunità per l’occupazione e la crescita; a scongiurare i rischi di radicalizzazione e anche a creare condizioni per flussi migratori ordinati e più facilmente gestibili.

La cooperazione italiana, attraverso i progetti che finanzia, è animata dalla ferma convinzione che soltanto agendo attivamente nel campo dell’istruzione e della formazione si potranno creare adeguati sbocchi occupazionali per i giovani in grado di assorbire la crescita demografica. Istruzione e formazione che devono affiancare – senza sostituirli - settori tradizionali ma non meno rilevanti come l’agricoltura, con particolare allo sviluppo riferimento alle filiere produttive. In tal senso occorre anche riconoscere la rilevanza delle attività di sostegno al settore privato, segnatamente per quanto riguarda piccole e medie imprese e accesso al credito. Rimane poi importante l’impegno per il miglioramento di altri servizi di base, come la sanità e la gestione delle risorse idriche, oltre alla promozione delle tematiche di genere, quale fattore di crescita equilibrata delle società e di affermazione dei diritti umani.  Tutti questi interventi e altri  concorrono a sostenere la vocazione imprenditoriale e il desiderio di innovare dei cittadini africani; a creare opportunità per l’occupazione e la crescita; a scongiurare i rischi di radicalizzazione e anche a creare condizioni per flussi migratori ordinati e più facilmente gestibili.

 

La cooperazione italiana individua in Africa ben 11 “Paesi Prioritari”, su un totale di 22 nel mondo intero: Burkina Faso, Etiopia, Mozambico, Kenya, Niger, Senegal, Somalia, Sudan e Sud Sudan in Africa Sub-sahariana;  Tunisia ed Egitto in Africa del Nord. La cooperazione italiana sceglie i “Paesi prioritari” tenendo conto delle realtà nelle quali essa è tradizionalmente presente con un suo specifico valore aggiunto e una più elevata possibilità di impatto. Rilevante è, inoltre, la partecipazione dell’Italia al sistema di cooperazione dell’Unione Europea, dove contribuiamo al Fondo Europeo di Sviluppo e al Fondo Fiduciario La Valletta, rispetto al quale siamo secondi contributori tra i Paesi membri dell’Unitone Europea.

 

È per tali ragioni che l’impegno in difesa della dignità della persona umana e la promozione delle pari opportunità, dell’eguaglianza di genere, di uno sviluppo sostenibile ed equo e dei princìpi dello Stato di diritto sono elementi sempre presenti nei nostri programmi di aiuto.

 

In conclusione, l’Italia, proprio in ragione della sua storia, della collocazione geografica e della sua naturale vocazione al dialogo e all’aiuto internazionale, trova nella cooperazione allo sviluppo uno degli strumenti privilegiati per perseguire non solo imprescindibili obiettivi di solidarietà, ma anche obiettivi strategici di prevenzione dei conflitti, di consolidamento delle istituzioni democratiche e di stabilizzazione delle aree di crisi.